Convulsioni

Convulsioni dell’animo che si tormenta Incapace più di battersi per sé. Sospiri trattenuti e lacrime versate, la forza codarda che non partecipa e la luna sembra lontana. Così sperduta e inquieta la mente ragionare non sa e il corpo, povero corpo, martoriato e straziato nel profondo -dare vita? Se vita non ha..

Luna, luna mia, da quando non più guardi più?

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Unannodate

Non credevo ce la potessi fare.

Io davvero non credevo che alla fine ci sarei arrivata, credevo che nel mezzo mi sarebbero mancate le forze. E tutto ciò che ne consegue. Forse sotto sapevo che ci sarei arrivata comunque, tante soluzioni facili per concludere l’esistenza portavano dolore maggiore..mentre il motto è scegliere ciò che faccia meno male. Insomma. Il lutto è finito.

 

 

Il lutto è finito.

Le due gambe ci sono, le due braccia ci sono. La colonna è integra, le spalle non sollevano più quel dolore. Fisicamente ci sono. Mentalmente. ..molto meglio.

Non del tutto, ovvio, ma ci sono. Ho quasi voglia di rivevere (e il cell mi coregge in ricevere) di nuovo.

 

Dare e ricevere. Lentamente vivere.

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Non so quante volte me lo devo ripetere nella testa. Vivere nella testa.

Ma non mi passa.

 

Oggi saresti stato la prima persona a cui avrei scritto. Solo per dirti. Si ce l’ho fatta. Ora posso pure darmela in faccia questa cosa qui,ma ne è valsa la pena.

 

E invece no. Ho dovuto sopprimere il pensiero di te, altrimenti non ce l’avrei fatta.

Passato tutto, eccomi qui..a dirti non mi passi. Ma vorrei tanto impegnare il mio cervello in altro.

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Black

Non passa più.

Non passa davvero.

Sbronza dal cuore triste.

 

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Me

Ci sono momenti in cui mi guardo e mi dico che avrei voluto quella felicità per me. Non invidia, non gelosia: solo il sapere come ci si sta dadio. Po torno indietro rivivo sulla pelle il momento della felicità estrema, quella assoluta che ho avuto la fortuna di provare. Dove il mondo poteva finire tranquillamente – il mio desiderio si era realizzato. Si era compiuto. E una volta compiuto, la pace la stabilità, avevo già cominciato a desiderare altro. Ecco. Quella scoperta del desiderio, la realizzazione di questo era la felicità. Non si era eusaurito..ma non sapeva crescere assieme a me, non sapeva muoversi  guardarmi e apprezarmi. Il desiderio che avevo con me apparteneva alla me di prima e non si evolveva. Era li fisso. E non capivo che nonostante aclamassi a gran voce l’immobilitá l’essere tutto vi si ribellava. L’errore stava li. Nel non averlo capito. Nel non averci capito proprio un gran bel niente. Se nel corpo il presentepassatofuturo coesistono, la mente aveva già provato e voleva di più.

 

Mhhh. ..

 

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Smeraldo

Vivere in centottantacinque giorni dieciopiú anni della tua vita. E rassenerarsi. Capendo lentamente i perché e i come si è giunto fino a questo punto.

All’essereovunque  nel presentepassatofuturo insieme.

Il passato stava ingoiango il presente. Lo divorava. Non dava spazio. Ripeteva: tu non esisti! Esisto solo io! -É mia mia mia mia e solo mia. Non c’è spazio per te. Non ti cerca e non ti vuole.

E i panni erano troppostretti. Forse..trovando coraggio puoi aspirare a qualcosa di piu grande di te. E smetterla di torturarti.Torturartiall’infinito. Smetterlasmetterla.

Ti è permesso di respirare.

Fai la brava.

Il cielo sarà ancora meraviglioso con te.

Respira.

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op.9 n. 2

 

Immobilità.

Cercavo, cerco, cercherò.

Immobilità per cui morire. 

Per non bruciare e bruciare e bruciare e rinasceremutarebruciarerinaceremutarebruciare.

Voglia di sentirsi Uno. Per i mille spiriti e pensieri che compongono questo corpo. Per i mille e mille e mille emilleiomeluileinoi che sono esistiti e che esistono, il tempo del corpo è passatopresentefuturo insieme.

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Duemilamaiqualcosadieci

Il cuore messo a nudo. Conversazioni.

*mi odio nella misura in cui mi conosco
*è insopportabile sapere che dovrò essere così fino alla fine

*te poi, hai questo tuo modo di fare
*questa bellezza
*chiamiamola interiore
*che è magnifica io trovo

*non riesco a guardarmi nello specchio
*se c’è qualcun altro con me
*non riesco a sopportare la mia vista

*cazzo… ma mi spieghi una cosa?
*io tutto questo lui dove cazzo sta?

*ma mi fa sentire così fallita
*così in basso

 

Quando le prove erano tutte lì. Tutte in evidenza.

Ma gli occhi non erano abituati a guardare. Il male era dentro e fuori, dentro e fuori.

Ma non ti ha mangiato del tutto. E ora l’essere [cerca di respirare].

E comprendi anche che quando hai cominciato ad amare era già tardi per te. Ecco la soluzione per tutto. Ecco perchè è così difficile perdonarsi, perdonare, perdonare, perdonarsi. Accettare l’amore.

Tu non riuscivi ad accettare l’amore.

Perchè pensavi ti fosse negato, perchè per te non esisteva.

Perchè tu lì, ogni volta, non c’eri.

Allora prendevi le briciole che trovavi e le chiamavi col nome di amore. E davi solo quello che pensavi poteva essere dato.

 

 

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E se insisto così tanto è perché ho conosciuto così poco..

 

Ma vedevo in lui qualcosa che avrei dovuto cercare in me.

Fiducia nel proprio cuore. 

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L’esperienza di quello che non c’è più

Perché? Come mai?

Come si fa a non fare più parte dell’essere completo?

esserci più?

 

 

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